LA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
È una giornata importante, ormai entrata, con la sua importanza, nella vita di tutti noi. Scopriamo insieme qualcosa in più sulla Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne.
È stata scelta la data del 25 novembre per la Giornata contro la violenza sulle donne per commemorare la vita, l’attivismo e soprattutto il coraggio di tre sorelle: Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal, anche soprannominate “mariposas”, ovvero farfalle, che hanno combattuto per la libertà del loro paese.
La giornata è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999.
Le iniziative includono manifestazioni, come cortei e marce silenziose, eventi informativi, come conferenze e dibattiti, e iniziative simboliche.
Un simbolo è quello di illuminare gi edifici di colore arancione. Questa iniziativa fa parte della campagna globale "Orange the World" delle Nazioni Unite, che usa il colore arancione come simbolo di un futuro libero dalla violenza contro le donne.
Ormai da diversi anni, i simboli contro la violenza sulle donne, sono le scarpe e panchine rosse. Le scarpe rosse rappresentano la battaglia contro i maltrattamenti e femminicidi e la loro storia nasce in Messico, a Ciudad Juárez, città tristemente nota per il numero sconcertante dei femminicidi avvenuti negli ultimi vent’anni. Un’artista messicana, Elina Chauvet, per ricordare le donne vittime di violenza, nel 2009 posizionò in una piazza della città 33 paia di scarpe femminili, tutte rosse.
Il colore rosso è stato in seguito adottato per simboleggiare in maniera più ampia il contrasto alla violenza di genere, in particolare con le panchine, luogo simbolico attorno al quale raccogliersi per riflettere. La panchina rossa oggi viene utilizzata per dire no alla violenza, e nello specifico alla violenza domestica, per sottolineare come la violenza sulle donne avvena anche in contesti comunitari e familiari.
Per educare alla non violenza è necessario lavorare fin dall'infanzia sulla creazione di relazioni positive e paritarie.
L’esercizio della cooperazione e della condivisione, l’abitudine all’ascolto partecipe, all’empatia, al rispetto, soprattutto se promossi sin dalla tenera età, incentivano lo sviluppo di un clima di accoglienza, prevengono fenomeni di discriminazione ed esclusione e favoriscono la capacità di stare in una relazione in cui la forza personale non si traduce e non si esprime nel dominio sull’altro.
L’educazione dei bambini e delle bambine al rispetto di genere e il contrasto alla violenza domestica non può essere efficace a meno che non si operi soprattutto sui modelli culturali che sottendono, promuovono, e riproducono disparità di genere nella società. L’azione di prevenzione deve articolarsi in percorsi educativi, orientati soprattutto a bambini, bambine e adolescenti, volti all’esplorazione, all’identificazione e alla messa in discussione dei modelli di relazione convenzionali, degli stereotipi di genere e dei meccanismi socio-culturali di minimizzazione e razionalizzazione della violenza.
È importante che l’educazione alle differenze e al rispetto di queste sia trasversale alle discipline scolastiche che e abbia carattere di continuità tra i diversi gradi di istruzione, sia progettata singolarmente o, ancora meglio, in rete, in collaborazione con enti locali, servizi territoriali, organi di polizia, associazioni.




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